Vergognoso servizio del TG5 sulle api!

 

TG5Sono rimasto profondamente amareggiato e infastidito da un servizio andato in onda nell’edizione del TG5 la sera del 27 maggio alle ore 20:00, in cui si parlava di alcuni sciami di api che avevano deciso di fermarsi per un brevissimo periodo nel centro delle città di Bologna e Napoli.

Gli sciami di api sono stati definiti, dalla giornalista, giganteschi, impazziti, e fuori controllo visto che si sono abbattuti su scooter, auto, finestre dei palazzi attaccando chiunque intralciasse il loro percorso. Le api in questione sono state inoltre descritte come pericolose per il loro pungiglione e perché sarebbero portatrici di malattie dannose per l’uomo.

Visto che con questa notizia sono state diffuse delle informazioni inesatte, penso sia importante chiarire alcune cose.

La sciamatura è la manifestazione dell’istinto di conservazione della specie, in altre parole rappresenta il loro modo naturale di riprodursi.

Durante la sciamatura, la regina vecchia, parte assieme a un gruppo di api, circa 30.000, per formare una nuova famiglia.

Le api poco prima di abbandonare l’arnia di origine si ingozzano di miele, che serve da scorta per i giorni successivi. Le sacche melarie, riempiendosi, vanno a comprimere gli organi veleniferi che risultano dunque inoffensivi, in altre parole in questa situazione generalmente le api non pungono.

Subito dopo che le api hanno sciamato, quelle esploratrici cominciano a fare alcuni voli di ispezione per trovare il luogo più consono per formare una nuova colonia. Può però capitare che durante il tragitto per raggiungere la nuova postazione, le api compiano delle tappe intermedie anche in luoghi poco adatti ma solo per brevissimo tempo.

Tanto premesso, possiamo bene capire che le api citate nel servizio non erano ne impazzite ne fuori controllo, ma solo mosse dal loro istinto che le porta a comportarsi in questo modo.

Dovremmo invece noi interrogarci se con il nostro operato non abbiamo ormai stravolto l’habitat naturale rimpiazzando alberi, prati e corsi d’acqua con asfalto e cemento.

In un momento di estrema crisi e difficoltà, per questo poco conosciuto quanto indispensabile insetto, si dovrebbe al posto che spaventare la gente con servizi devianti e non corrispondenti alla realtà, sensibilizzare la popolazione nei confronti delle api che negli ultimi anni hanno visto diminuire la loro diffusione del 25% a causa dell’uso sempre più indiscriminato di insetticidi, diserbanti e dalla sempre più dilagante monocoltura.

Il mantenimento di gran parte delle piante che ci danno frutta e verdura, oltre alle specie spontanee non coltivate, è possibile solo se sono presenti una quantità elevata di insetti pronubi, che effettuano l’impollinazione. Tra questi le api sono quelle che svolgono il ruolo principale, infatti circa l’80 % di questo lavoro è svolto da loro. Si calcola che il 35% della produzione mondiale di cibo dipende dal servizio svolto da questi insetti.

E’ doveroso inoltre puntualizzare che la peste americana è una patologia mortale per le api, ma risulta completamente inoffensiva per l’uomo, e l’affermazione secondo cui le api sarebbero portatrici di malattie pericolose per l’uomo è priva di qualsiasi fondamento scientifico. Le api sono invece degli insetti estremamente puliti, disinfettano qualsiasi oggetto che si trova all’interno dell’arnia con la propoli, una sostanza disinfettante naturale prodotta da loro stesse.

Giova a questo punto ricordare che Albert Einstein affermava che: se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.

Bernardi Dario

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